Le uve di questo vino provengono dalla vigna chiamata sin dagli anni ’70 “il merendero”, che si sviluppa su una superficie di circa 2,4 ettari con esposizione a sud-est ed un’altezza media di circa 280 metri s.l.m., reimpiantata nel 2003, dopo un imponente e impegnativo lavoro di riconversione della collina da rittochino all’originale conformazione terrazzata. Il risultato è un impianto disposto su undici terrazzamenti, circondato su tre lati dal bosco, con i filari paralleli al percorso del sole, dove troviamo vari cloni di Sangiovese scelti dal dott. Bandinelli, in collaborazione con l’Università di Firenze, dopo un accurato studio, per esaltare le caratteristiche del territorio. L’uva raccolta a mano e trasportata in cassette, cade per gravità direttamente dalla deraspatrice nei tini di acciaio. La fermentazione avviene lenta, circa una ventina di giorni, senza aggiunta né di lieviti né di nessun altra sostanza che stimoli o aiuti il processo. Finita questa prima fase, il mosto viene “svinato”, si pressano le vinacce, si valuta quanto e quale “pressato” sarà riunito alla massa principale, il vino torna nel tino dove riposa per un periodo di circa un mese, per poi essere separato dalla feccia depositatasi sul fondo; questa fase in cui il vino riposa con le fecce è molto delicata se così lunga, ma è fondamentale per mantenere e esaltare tutti i profumi e i sapori. Una volta “sfecciato” il vino è pronto per maturare e riposare fino all’estate, viene mosso solo quando ha bisogno di “respirare”, due massimo tre volte. Viene imbottigliato e stoccato per l’affinamento in vetro per minimo 2 mesi.
Le caratteristiche delle Terrazze del Merendero
17 novembre 2010 di Tenuta Montiani - Fattoria Biologica-Organic Farm
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